SCETATE PARTENOPE


Deborah Di Francesco, Marco Gregorio Pulieri


Drammaturgia e Regia
Deborah Di Francesco

In scena
Deborah Di Francesco, Marco Gregorio Pulieri

Aiuto regia – disegno luci – audio
Marco Prato

Assistenti
Gian Luca Signorile, Valentina Coppola, Anna Simeoli

Produzione
La Nuova Comune


Scetate Partenope In un'ambientazione onirica, Partenope continua a “svegliarsi” e lo fa ogni volta in un mito diverso. La vedremo burlona irriverente, giovane fumantina, sirena delusa, principessa esiliata, feroce arpia, figlia irriconoscente, madre accogliente, bramosa amante, donna speranzosa, ferita, generosa, arresa. Il giovane cantastorie Cimone la accompagnerà in questo viaggio tra musica tradizionale napoletana, pezzi ricercati e composizioni originali; tra monologhi, dialoghi, maschere e poesie; tra ironia e sorte; tra sacro e profano; tra burle e dolore; tra sangue e riconoscenza. Co protagonista la bella e sofferta Napoli, scenario di continui mutamenti, di lenti e repentini “risvegli”. E sarà proprio grazie alla sua terra che Partenope non verrà mai dimenticata. Quelle radici profonde, la porteranno a non morire ma anzi a trasformarsi, a celarsi dietro storie diverse, a dormire assopita e a destarsi di continuo tra sussulti frenetici e dolci melodie. Così come il popolo del sole si domanda se quei vicoletti si addormenteranno mai, il pubblico si chiederà infine se Morfeo continuerà a cullare Partenope in eterno o se le darà la possibilità di svegliarsi nuovamente col dolce fiato del vento del mare. Solo attraverso il pensiero, “Partenope” continuerà a vivere e noi per non farla scomparire potremmo anche decidere di non perdonarla, ma MAI di dimenticarla: “SCETATE ”.